L'INPS è uno schema Ponzi? Hai mai pensato a questa correlazione?
- samuele bozzoli
- 11 mag 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Lo schema Ponzi è uno dei più famosi modelli economici per truffare la gente. Probabilmente perché molte volte sembra credibile e di conseguenza si autoalimenta.
Non credo di essere un complottista, ma d'altronde anche un criminale non si reputa come tale, di conseguenza oggi cercherò di esporre alcuni punti in comune tra il sistema pensionistico italiano e questo schema utilizzato per truffare la gente. Mi sento anche abbastanza tranquillo di fare queste analogie dopo che l'ex presidente dell'INPS, Tito Boeri, l'ha definito anch'esso uno schema Ponzi.
Innanzitutto, cos'è l'INPS?
L'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), è l'istituto che gestisce il sistema pensionistico italiano (SPI). Quindi raccoglie i contributi lavorativi degli iscritti all'istituto (entrate), e paga le pensioni ai vari pensionati (uscite). Questo secondo il sistema che vige in Italia dal 1947, ovvero il sistema di ripartizione, che ho già spiegato in questo articolo (se vuoi approfondire l'argomento e capire lo squilibrio che c'è tra entrate e uscite ti consiglio di leggere entrambi gli articoli precedenti, cliccando qui e qui).
Cos'è, invece, lo schema Ponzi?
Partendo dagli accenni storici, questo schema venne inventato più di due secoli fa; ma venne reso famoso (e da qui prende il nome) da Charles Ponzi, un truffatore italiano emigrato negli Stati Uniti, con cui negli anni '20 del '900 truffò più di 40mila persone.
Nonostante questo, la truffa più famosa, utilizzando questo sistema, fu quella di Bernard Madoff, che a capo della sua società, la Bernard Madoff Investment Securities, causò perdite alle vittime dello schema per una cifra totale di 60miliardi di euro.
Inutile dire, che a seguito di varie truffe, questo schema è considerato fortemente illegale in tutto il mondo.
L'idea alla base di questo schema,
è la promessa da parte del promotore iniziale, di assicurare guadagni futuri a coloro che aderiscono al sistema, a patto che questi ultimi facciano aderire ulteriori persone, che a loro volta faranno aderire altre persone, e così via, formando il cosiddetto schema piramidale.

L'idea della truffa, è che i soldi investiti da coloro che entrano a fare parte dello schema, vengono utilizzati per pagare coloro che entrano prima, formando un circolo vizioso che sarà impossibile da mantenere dato lo squilibrio che si crea tra le entrate e le uscite.
Già qui c'è un forte punto in comune con il SPI,
ovvero, io verso i contributi oggi, con cui vengono pagate le pensioni di oggi, e l'INPS mi promette che quando andrò in pensione, i lavoratori futuri la pagheranno a me. Peccato che le prospettive non siano delle migliori: le aspettative di vita aumentano, e con questo anche le uscite per le pensioni pagate; la diminuzione delle nascite (e quindi di coloro che dovranno sostenere le future pensioni, ovvero le nostre); crescita economica lenta che, creando disoccupazione, toglie i contributi con cui l'INPS paga le pensioni sempre maggiori.
Ad oggi abbiamo 23milioni di lavoratori contro 16milioni di pensionati che col tempo aumenteranno sempre di più, arrivando ad essere più di 1/3 della popolazione nel 2060.
Ma continuiamo.
Un'altra caratteristica di questo schema è che c'è un promotore unico che gestisce questo circolo vizioso, e che non impiega i soldi derivanti dalle adesioni ma che li usa unicamente per pagare coloro a cui viene promesso il guadagno (principalmente i primi per dare credibilità e fiducia allo schema e coinvolgere ancora più persone).
Ecco che qua ci viene presto collegare l'INPS come unico promotore che veicola i nostri contributi verso i pensionati, facendoci credere che sarà così anche per noi, senza però darci una sicurezza materiale o un vero e proprio progetto che possa garantire ciò che ci viene promesso.
A questo punto a meno che non ci sia, in Italia, una crescita economica formidabile, che avvenga uno sterminio di massa dei pensionati, che l'Italia venga sopraffatta da un immigrazione qualificata che faccia crescere investimenti esteri, che si inizino a fare figli senza pudore, o che si cambi la metodologia del SPI (magari tornando al sistema a capitalizzazione, ovviamente non senza difficoltà), l'implosione del sistema pensionistico può essere solo rimandato ma non evitato.
Ora non vorrei creare terrorismo,
ma è giusto che ognuno di noi si faccia un'idea documentandosi e informandosi, almeno per trovare una soluzione personale che possa garantirgli qualcosa di concreto in futuro. Dopo anni di duro lavoro credo sia il minimo.
Articolo molto chiaro su un tema molto poco trattato ma che dovrebbe interessare ad ogni giovane italiano.
La situazione si complica ancor di più se si pensa che molti giovani in questi anni sono e stanno andando all'estero senza pagare i contributi in Italia