Finanza comportamentale; "investo lì perché in tanti hanno guadagnato"
- samuele bozzoli
- 25 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Cos'è la finanza comportamentale? Perché, se decidi di investire, è necessario che tu la conosca per evitare brutte sorprese?
Molti di noi si imbattono nei mercati senza sapere bene cosa stanno facendo, ma con un obiettivo ben chiaro: guadagnare; probabilmente siete venuti a conoscenza di un titolo su cui bisogna assolutamente investire perché "è salito del 120% in 3 giorni". Ecco, questo è essere vittima della finanza comportamentale: investo lì perché in tanti ci hanno guadagnato; ma entrare nei mercati senza una ragione logica e razionale è il miglior modo per perdere soldi.
Faccio un esempio molto comune nel mondo finanziario: la bolla di Internet scoppiata tra il 2000 e il 2001 (bolla delle dot-com).
Con l'avvento della tecnologia, che iniziava ad essere sulla bocca di tutti, molte aziende quotate in borsa, e facenti parte del NASDAQ (l'indice americano che rappresenta i principali titoli del settore tecnologico e informatico) iniziarono a salire di prezzo verso la fine degli anni '90.
Questo aumento dei prezzi fece ingolosire molti "investitori", che iniziarono a comprare queste azioni.
L'aumento della domanda (richiesta di acquisto di un determinato titolo), aumentò di conseguenza i prezzi.
Questo aumento dei prezzi iniziò ad essere visibile anche agli "investitori amatoriali", che ne venivano a conoscenza tramite TV e stampa, e influenzati da questa positività, entrarono nel mercato aumentando ancora di più i prezzi. Da qui la spiegazione dell'immagine di copertina: un gregge che insegue un "premio". Il problema è che i prezzi possono salire all'infinito, ma prima o poi tornano sempre al valore per cui valgono davvero. E ora arriva la domanda cruciale. Questi titoli valevano davvero il valore per cui la gente li comprava? Perché dovevano aspettarsi che questi titoli aumentassero ancora? Come facevano le varie aziende a dimostrare di valere effettivamente quel prezzo e soprattutto dimostrare che sarebbero salite ancora?
A quest'ultima domanda la risposta a cui si deve dar maggior peso è il Price/Earnings, tradotto in italiano Prezzo/Utili:
ovvero di quante volte è superiore il prezzo di mercato del titolo di una determinata azienda, rispetto all'utile atteso per azione . Se questo rapporto è relativamente alto (solitamente sopra i 20 inizia a considerarsi alto) allora bisogna ragionare bene su cosa si stia investendo (argomento che approfondirò più avanti).
Il risultato di questa euforia di gruppo si concluse con lo scoppio della "bolla speculativa delle dot-com". Il suffisso "dot-com" utilizzato perché anche società che non c'entravano con la tecnologia e l'informatica, ma che aggiungevano al nome dell'azienda ".com", ".net", "dotnet", erano anch'essi soggetti a questi rialzi, senza una ragione di fondo.
Con lo scoppio di questa bolla "evaporarono oltre 8 trilioni di dollari di valore di mercato, [...] come se fossero spariti il Prodotto Interno Lordo di un anno delle economie di Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Russia messi insieme".
Riassunto: se vedi un'azione "che va di moda", prima di far parte del gregge informati bene, ragionando su cosa stai investendo, e ricorda che:
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